Ikko Tanaka.

Let’s test Mask!

“Semplicità e curiosità nel trascorrere del tempo…”

Il mondo di questo grafico giapponese contemporaneo
(1930-2002) è stato caratterizzato da una particolare linea
di espressione e stile: libertà
e colore, queste le due parole chiavi.
I temi centrali su cui era capace
di esprimerle erano  wabi
e sabi (“semplicità” e “trascorrere
del tempo”), e suki cioè “curiosità” e “gioia nella sperimentazione”, grazie alle quali era riuscito
a regalare vivacità, giocosità
e luce nel grigiore del dopoguerra giapponese.
Ikko iniziò disegnando insegne
e locandine per degli spettacoli che si tenevano in un teatro, lavorando nel tempo libero
e senza alcun compenso,
ma avendo la soddisfazione
di vedere esposti i suoi lavori.
E fu proprio uno di questi poster
a essere notato da Yohihara Jiro, un famoso artista di quel tempo, che gli propose di divenire
suo assistente e responsabile del reparto di grafica di un noto giornale giapponese.
Nel 1957 si traferì a Tokio, e qui fece una rapida ascesa ai vertici della grafica nazionale, grazie anche alla sensibilità estetica
di un grande critico, Katsumie Masaru, che prese parte a tutti
i più importanti eventi grafici giapponesi e internazionali.
Fondò nel 1963 lo studio
di progettazione grafica Tanaka Ikko Design Studio, in cui
ha lavorato per tutta la vita progettando numerosi manifesti pubblicitari, logotipi e immagini aziendali.